Era finito in prima pagina due anni fa Carlo Zotti, quando aveva deciso di appendere i guanti al chiodo. Una decisione sorprendente, per un ragazzo che aveva già un contratto da professionista con la Roma e che doveva solo scegliere se continuare a fare il quarto in prima squadra o andare a farsi le ossa in serie C. Un ragazzo che aveva già vestito la maglia azzurra dell’under 17 e dell’under 18, che aveva vinto un scudetto allievi nel ’99 tenendo in panchina Marco Amelia, e che godeva della piena fiducia dello staff tecnico della squadra giallorossa. Ma dopo tre settimane senza calcio Carlo decide di dar retta alle insistenze di Bruno Conti, che lo aveva portato a Roma da bambino e non voleva rassegnarsi a perderlo, e torna a Trigoria. Una scelta che dà i suoi frutti: il portiere che l’anno prima era andato in prestito dalla Roma al Palermo e, nonostante la società rosanero fosse stata rilevata dal presidente Sensi, si era ritrovato a difendere i pali della formazione primavera, viene promosso sul campo terzo portiere della prima squadra.

Capello si rivela un suo grande estimatore, nella stagione successiva lo fa esordire in serie A richiamando in panchina Pelizzoli nella gara contro il Torino, la sua promozione a secondo viene rimandata solo per l’apertura delle buste che riportano a sorpresa Lupatelli a Roma. Ma lo sfortunato portiere di Perugia non riuscirà a togliergli il posto di vice-Pelizzoli: l’infortunio ai legamenti del ginocchio patito con la maglia del Chievo lo costringe ad una lunga riabilitazione, durante la quale viene anche mandato a giocare con la primavera per riprendere confidenza con il campo, ma poi, giusto un paio di giorni dopo essere tornato a sedere in panchina per Inter-Roma, il nuovo stop. La ricostruzione del legamento non è riuscita completamente, il ginocchio va operato nuovamente e per l’ex dodicesimo dello scudetto, in scadenza di contratto, la stagione è praticamente finita. E così Zotti, schierato da titolare nelle tre partite di Coppa Uefa giocate dai giallorossi, si ritrova nuovamente ad essere l’unica alternativa a Pelizzoli. Una sistemazione di rilievo, viste le ambizioni della Roma di quest’anno, che convince Gentile, complice anche la squalifica dell’amico e rivale Amelia, a farlo entrare nel giro della nazionale under 21. (F.O. - 8 novembre '03)
La carriera in nazionale (figc.it)